Raggiungibile solo via mare, con barconi organizzati che partono dal porticciolo di Numana.Da Sirolo, seguendo l'Itinerario 302 che vi porta fino ad un belvedere (uno sperone di roccia) che vi mostrerà una vista mozzafiato sulla spiaggia delle Due Sorelle e sulla Riviera del Conero.
Jesi, non è solo uva e vini, ma anche arte e storia. La cinta muraria che la circonda, fu costruita tra il Duecento e il Trecento sul precedente tracciato Romano e che ancora oggi risulta conservata alla perfezione, con i suoi torrioni quadrati, cilindrici e poligonali, con le sue porte e con le sue cortine coronate da beccatelli, su cui è intervenuto nel Quattrocento anche Baccio Pontelli, celebre architetto militare.
Per quel che concerne l'architettura religiosa, invece, il punto di riferimento è senza dubbio la Cattedrale di San Settimio, che sorge nella zona dell'antico foro romano, oggi denominata Piazza Federico II, perché proprio qui il futuro imperatore Federico II di Svevia nacque nel dicembre del 1194. Grande attenzione merita anche l'ex chiesa di San Floriano, che oggi è stata riconvertita ed è diventata Teatro Studio. Sempre in piazza Federico II si trova Palazzo Ripanti, che ospita il Museo Diocesano.
Poco distante, in Piazza Colocci, spicca il Palazzo della Signoria, ritenuto un capolavoro di architettura del Rinascimento risalente alla fine del Quattrocento, edificato tra il 1486 e il 1498 su progetto dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, oggi accoglie l'archivio storico comunale e la Biblioteca Planettiana; merita una visita approfondita la Sala Maggiore, con la sua antica scaffalatura del XVIII secolo proveniente da Palazzo Pianetti Vecchio e il suo soffitto in legno del Cinquecento.
La splendida Biblioteca Planettiana, nel Palazzo della Signoria di Jesi è tradizionalmente considerata il simbolo della libertà comunale della cittadina marchigiana.
Il Teatro Pergolesi di Jesi è uno dei simboli più importanti di arte e cultura nelle Marche. La progettazione fu affidata a due architetti: il fanese Francesco Maria Ciaraffoni e l’imolese Cosimo Morelli che decise per l’ampia curva ellittica della sala, da cui dipende la sua ottima acustica. Le decorazioni vennero affidate a due famosi artisti neoclassici: l’architetto Giovanni Antonio Antolini, al quale spettò la progettazione scenico-arredativa del teatro, e il pittore Felice Giani, che insieme all’ornatista Gaetano Bartolani e agli aiuti Francesco Micarelli e Giuseppe Guiducci dipinse le Storie di Apollo sulla volta della sala.
Le grotte di Frasassi sono delle grotte carsiche sotterranee che si trovano nel territorio del comune di Genga, in provincia di Ancona. Il complesso delle grotte ricade all'interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.